Eccoci,quindi,con il secondo sconvolgente episodio delle cronache di Madrid dove scopriremo il destino dei nostri beniamini. Pronti?Vamos!!!...
"Ragazzi,questo non è il vostro albergo". Dario Argento,con cento dei suoi film,non sarebbe riuscito a spaventarmi di più. Sette parole che messe in fila provocano un momentaneo schock anafilattico. Analizzo la situazione: la parte razionale che c'è in me cerca in tutti i modi di capire dove abbia sbagliato,quella rozza e bruta bestemmia in lingue ormai morte da secoli. La paura di trovarsi senza un tetto sopra la testa per quattro notti è sempre più forte,cosa avremmo mai potuto combinare noi,stranieri in terra straniera senza un posto per dormire?C'è poco da sentenziare,sul foglio che avevo consegnato poco prima alla vecchia stronza c'è segnato un altro albergo in effetti. Ma come è possibile?Passato il momento di sbandamento iniziale capisco che non è così grave come ci era sembrato. Abbiamo solo sbagliato posto,una camera è prenotata a nostro nome ma non li(i motivi dello sbaglio sono tutt'ora poco chiari). Snocciolo nel mio spagnolo versione "veneto più s finale" una richiesta alla vecchia stronza:sulla prenotazione c'è scritto che noi dobbiamo andare in Calle Fuencarral ma non ho idea di dove sia. Le chiedo gentilmente dove si trovi questa via,lei dice che è meglio se prendiamo la metro ma non ci aiuta oltre. Con l'eleganza di un cinghiale aborigeno esce dal suo gabbiotto e ci apre la porta (che se non l'avessimo capito "Jatevenne paisà'"),io le chiedo se posso usare un minuto internet,giusto per tracciare un nuovo itinerario su google maps. Con tanto di cartello "Wi-fi en el hostel" lei ci dice che non funziona la linea,sbatte il piedino da fata per terra diverse volte,tenendo sempre la porta aperta tanto per essere chiara,e con la coda tra le gambe ce ne andiamo. Salutiamo e ci scusiamo con la vecchia stronza,con l'augurio che l'albergo le vada a fuoco.
Una sigaretta è d'obbligo,penso a come abbia potuto sbagliare. Non trovo soluzione in quel momento. Torniamo verso la metro,entriamo nel sotterraneo e chiedo ad un addetto dove sia questa calle fuencarral. Risponde a 150 km all'ora(un pò un vizio comune tra gli spagnoli)e trova anche il tempo di cambiare le gomme ai box.Capisco lo stretto necessario,fermata "Gran Via". Dai dai che ce la facciamo. Metro,cambiamo un paio di treni e nel giro di un istante ci siamo (scopriremo poi che sarebbero bastati 15 minuti a piedi,ma vallo a dire alla vecchia stronza). Usciamo e veniamo travolti da una massa informe di gente,quella è la Gran Via(una sorta di via del Corso a Roma) e la tanto amata calle fuencarral è dopo 10 metri. Entriamo in una via stupenda,presumibilmente trattasi di una strada dello shopping. In alto delle bellissime luminarie di natale (spente perchè erano le 4 del pomeriggio),facciamo un centinaio di metri con i nostri mini trolley che sembrano un treno merci e arriviamo sepranzosi al civico 18. Hostal Sonsoles,è proprio lui. Come islamici alla Mecca ci inginocchiamo e rendiamo grazie a chiunque ci sia lassù (facendo ripetuti gesti dell'ombrello alla vecchia stronza di prima perchè questa zona è ancora più bella)Citofono,ci aprono senza chiedere,l'ascensore ci porta al secondo piano. Possiamo dire di avercela quasi fatta.Entriamo e ci accoglie una sorta di Waylon Smithers dei Simpson
che ci da un freddo benvenuto (ah ma allora è un vizio) e ci controlla la prenotazione. Seguono due minuti di terrore perchè se non fosse neanche quello l'abergo saremmo fregati sul serio questa volta. Affermativo capitano,possiamo atterrare nella nostra stanza,la 315. Preso ancora dall'agitazione tento un approccio in spagnolo/inglese e dopo aver sudato sette camicie mi dice di parlare italiano perchè tanto mi capisce bene o male (prima no eh...).Secondo piano,il tutto è un pò spartano (ma senza un motivo apparente c'è un televisore in camera che vale più di un rene umano) ma onestamente me ne frego altamente,ce l'abbiamo fatta e possiamo trarre un sospiro di sollievo.
Buttiamo i pochi bagagli che abbiamo sul letto e via si esce,perchè sono le 4,30 e ancora non abbiamo pranzato. Ma questo gioca a nostro favore,gli spagnoli mangiano con due o tre ore di differita rispetto a noi italiani. Non sappiamo dove andare ma ripercorriamo calle fuencarral seguendo il flusso di persone. Siamo sulla gran via,attraversiamo il semaforo con il countdown dei secondi elettronico e ci ritroviamo in calle de la Montera (un nome profetico,ma lo scopriremo solo poi). Spaesati come bimbi nel paese dei balocchi scendiamo e ci ritroviamo nella stupenda Puerta de sol,il centro nevralgico di Madrid dove pare ci sia una mattonella con il kilometro ZERO dal quale partano tutte le strade della Spagna (mattonella che dopo estenuanti ricerche non abbiamo mai trovato). Da perfetti turisti che vanno all'estero per assaggiare i piatti locali entriamo da
Kentucky Fried Chicken(si lo so,mi faccio schifo da solo ma non lo avevo mai provato,e la fame vigliacca chiede il suo tributo). Dentro è una bolgia. Io ho le orecchie ancora attappate per il volo e non sento praticamente niente. In cassa chiedo il classico cestone con pollo (?) fritto da dividere in due. Mi faccio capire in qualche modo ma poi mi fa una domanda che non capisco assolutamente,un pò le orecchie un pò lo spagnolo che zoppica. Li ho la prima dimostrazione che porterà a formulare la mia tesi finale sull'"Universo Madrid"(ma verrà il tempo per le dovute conclusioni); le ripeto tre volte che non capisco,ma lei non tenta neanche di parlarmi in inglese(non pretendo neanche l'italiano per precisare),no,continua imperterrita in spagnolo. Tiro fuori un foglio di carta ed inizia un'avvincente partita a Pictionary
che coinvolge tutto il locale:da dietro si sente una coppia di Vicenza che urla"il ragazzo vuole un gatto fritto!!",un altro grida "oddio una rapina!!" ,un paio di napoletani (non mancano mai ve l'ho detto) ipotizzano "ma non vorrà un bel caffè??!!". La situazione sta per degenerare,stanno per volare schiaffi e pugni come in una rissa nel più classico dei western ma alla fine ci capiamo (voleva sapere il grado di frittura del pollo,almeno credo,mah,non lo scopriremo mai). Troviamo un posto a sedere per grazia divina e speranzoso addento la mia cosciotta di pollo. I primi due minuti sono in estasi,i restanti venti vorrei morire all'istante e scopro che il KFC non fa proprio per me. Rifocillati e con lo stomaco che si fa un nodo da solo per giurarmi vendetta prendiamo una delle vie principali dove notiamo una fila umana spaventosa,saranno minimo 100 metri.Leggo che all'entrata c'è scritto "Loteria Nacional" e penso che una fila così non la farei neanche se regalassero soldi. Ma non avevo idea di cosa significasse la lotteria in quel posto(ne parlerò dettagliatamente più avanti). Pieni di dubbi entriamo in un centro commerciale (immenso) per prendere un'adattatore e un pacchetto di sigarette,che si costano relativamente poco ma sulla confezione hanno immagini tipo queste
o di operazioni chirurgiche con polmoni devastati e meraviglie simili,che la voglia di lasciarle li si è sempre di più.Torniamo in stanza stanchi morti e come la schiena sente il materasso sprofondo nel sonno..per ben 15 minuti perchè quello non è il mio letto e non riesco ad abituarmi subito. Di fianco a me c'è chi non si fa questi problemi e neanche una sparatoria potrebbe muoverla di un centimetro. Ho così modo di guardare un pò di tv spagnola e passo le tre successive ore in uno stato di dormiveglia sintonizzato su "TVE LA 1",l'emittente presumibilmente più importante di Spagna. La mia curiosità è di sapere come vengono tradotte le varie cose,perchè ho sempre saputo che gli spagnoli hanno un odio di fondo nei confronti di tutto quello che al suona inglese. Tve sta mandando El Señor de los Anillos e mi viene da sorridere,perchè ho sempre pensato che questa forzata ostentazione nel tradurre ogni cosa faccia perdere molto del fascino a film,fumetti o altro. I doppiatori,poi,sono una cosa scandalosa,e lo spagnolo di per se non mi da per niente quel senso di "epico" che può darmi uno di quei trailer con la voce super americana di fondo (non posso farci niente,mi viene da ridere). Finisce il film ed inizia un programma di attualità, "+ GENTE" dove fanno un'infinità di servizi dai più seri ai più inutili e mi serve per saperne di più sul posto e rinfrescare un pò la parte audio del parlato.Scopro che anche li parlano sempre di questa lotteria e di come le nuove leggi antifumo abbiano complicato la vita degli spagnoli (fumatori pazzeschi).L'orgoglio italiano esce fuori quando dedicano un servizio ad una architetta italiana,tale Teresa Sapey,che è la realizzatrice di tutte le luminarie natalizie di Madrid (ogni via,o calle,ha una diversa fantasia e stile). Inizia il TG ed anche questo è lunghissimo,condotto da ben tre giornalisti e si parla dell'insediamento del nuovo premier Rajoy..ovviamente se ne parla subito dopo questa fantomatica lotteria..devo scoprirne di più..ma non è il momento,è ora di cena (le 10 passate per la cronaca) e scendiamo in cerca di cibarie. Ripassiamo per calle de la Montera:ai bordi delle strade una ventina di prostitute,degli indo-cinesi con buste di plastica che spacciano lattine di birra Heineken e pazzi che sfrecciano con lo skateboard...ma dove siamo capitati???
FINE ATTO 2
CONTINUA...
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