Mi ha suscitato sensazioni piuttosto diverse dalle solite dei film di questo meraviglioso studio... complice il regista, non il buon vecchio Hayao Miyazaki, ma suo figlio Goro Miyazaki.
Premetto col dire che le mie condizioni psicofisiche non erano al loro massimo storico, complici mia nonna (e se avete una nonna di quelle che sono tutte un "bellodinonna" avete capito) e il pranzo di Natale
Premetto col dire che le mie condizioni psicofisiche non erano al loro massimo storico, complici mia nonna (e se avete una nonna di quelle che sono tutte un "bellodinonna" avete capito) e il pranzo di Natale
Una roba del genere. A persona
Con conseguenze facilmente immaginabili
Mi ha salvato dal dolce sonno sul divano questo film, tratto liberamente da due romanzi del ciclo fantasy di Earthsea (i due libri in questione, dovessero interessarvi sono "L'isola del drago" e "I venti di Earthsea") della scrittrice Ursula K. Le Guin, e uscito in giappone nel 2006.
E nel 2007 in Italia
Chiuso l'angolo Wikipedia, passiamo al film vero e proprio: In un regno non ben specificato di Earthsea, le disgrazie si abbattono continue sugli abitanti, alcuni dei quali dicono addirittura di aver visto dei draghi; il Re, per quanto diligente e preoccupato per il suo popolo non trova soluzione per le carestie e gli scoppi di epidemie che dilagano nel paese. Un giorno lo stesso Re muore per mano di suo figlio (tu quoque, Brute, fili m... ah, no scusate), Arren, un simpatico ragazzino che soffre di disturbi della personalità.
Ora che ci penso, credo che non sorrida mai in TUTTO il film...
Arren ruba quindi la spada del padre dopo averlo ucciso in preda alla sua personalità omicida e fugge dal regno, rischiando quasi subito la vita nel deserto in un incontro con un branco di simil-lupi. Per sua fortuna con la C maiuscola sopraggiunge qualcuno a salvarlo. Trattasi di Sparviere, ovvero il protagonista del primo libro del ciclo di Earthsea, qui ormai in veste di saggio e venerando Arcimago (Il primo libro di Earthsea è stato trasposto in filmetto di serie B che qualche anno fa la mediaset ha passato su Italia1 per il ciclo dei film fantastici per ragazzi. 4 ore di effetti speciali da discount).
Col suo tatuaggio da trasgressivo
Non sapendo niente della vita campestre e figuriamoci a sopravvivere in un mondo fantasy, Arren decide saggiamente di seguire Sparviere. Arrivati nella più vicina città (una città portuale con dei panorami che mammamia) si respira subito aria di guai: carovane intere di schiavi che vengono venduti per le strade, mercanti truffaldini e addirittura un pusher che cerca di rifilare al ragazzino una pillola "che ti fa dimenticare tutti i problemi". Insomma non è tutto rose e fiori in questa città, senza considerare che da buon protagonista, Arren sa come cacciarsi nella merda: mentre passeggia per la città (ovviamente da solo) vede un gruppo di schiavisti che molesta una ragazzina. Da vero Eroe(c) il ragazzo si fa avanti per salvarla. Lo salva da una batosta sicura la sua seconda personalità che scalcia culi come se non ci fosse un domani, guadagnando così dalla donzella ormai in salvo disprezzo&disgvsto.
Non l'aveste capito si tratta della protagonista femminile
Una coppia di veri simpaticoni, insomma. La ragazza, Therru, ha un ruolo importante nella vicenda, ma ovviamente mi fermo qui (vi assicuro che non è per il movimento intestinale che mi piega in due e che richiede un'immediata peristalsi), evitandovi di spoilerarvi tutto il film. Passiamo piuttosto alle impressioni che mi ha dato.
Ovviamente al livello di animazione nulla di negativo da segnalare, lo studio Ghibli fa bene il suo sporco lavoro da tanti anni ("sono il migliore in quello che faccio..." direbbe Wolvie), e i paesaggi di Earthsea sanno come slogare le mascelle. Piuttosto che "epici" li definirei "malinconici", grazie anche all'accoppiata con la colonna sonora, non certo la migliore fatta finora dai Ghibli ma comunque ad un'alto livello.
Il problema, come già accennato, è piuttosto al livello registico: dove Miyazaki Senior ha un modo ben preciso di narrare, affinato con l'esperienza, Miyazaki Jr. con questo film esordisce nel mondo dei film d'animazione, e deve ancora trovare il suo stile narrativo che, come già si sente, differisce parecchio dal padre, ancora in senso negativo (tra una decina d'anni chissà). In pratica, il film scorre lento, quasi trasognato (questo non completamente negativo, a mio parere), e certi nodi narrativi vengono sciolti con noncuranza e poca chiarezza. L'impressione che mi ha dato è che voleva essere un film dai toni delicati e rilassati: in un certo senso ci riesce, grazie alle panoramiche spettacolari sulle ambientazioni, veramente coinvolgenti, ma sul fronte dei puri dialoghi è poco entusiasmante e a tratti ripetitivo.
Il mio consiglio è di guardarlo, indipendentemente se amate o no i film Ghibli, perché, come già detto, al livello visivo offre scorci meravigliosi di una terra fantasy dal sapore molto nostalgico. Sul fronte della narrazione trarrete voi le vostre conclusioni (ho la sensazione che questo film possa dividere molto le opinioni).
Voto... 7.7/10...
Sinceramente aspettavo molto di più da questo film, ma sono tuttavia sicuro che il buon Goro Miyazaki farà tesoro di questa esperienza e tornerà alla carica con nuovi film!
"Come ti è sembrato sto film?"
"Meh, speravo meglio."
Le Lanterne vi augurano buone feste!
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