domenica 11 settembre 2011

Il nero va tutto l'anno


Spero che perdonerete il titolo così scialbo non che mi importi qualcosa che ho usato per introdurre un personaggio tanto maestoso: Darth Vader, l'oscuro signore dei Sith.
Conosciuto in Italia come Dart Fener (incredibilmente preferisco i nomi italiani), questo personaggio, osannato dai fan della fantascienza e dello space-fantasy, fu interpretato dal culturista David Prowse e doppiato dal potentissimo James Earl Jones (ammettiamolo, la voce di Prowse era di un irlandezza inascoltabile), che diede a Lord Fener (sì, continuerò a chiamarlo così, yeah) il tono autoritario e possente che lo caratterizzò, mentre qui in patria venne ottimamente doppiato dal grande Massimo Foschi. E qui finisce il preambolo.
Eh sì, perché ho tutta l'intenzione di esaminare il personaggio episodio per episodio, partendo dal primo film della saga, A New Hope, che a me piace ancora tanto chiamare "Guerre Stellari".
- Guerre Stellari/Una Nuova Speranza/macchissenefregadeltitolo:
Il cattivo/villain perfetto. ecco cosa viene da pensare su Fener durante la visione del film: nessuno spazio per il dialogo (se non per intimidire), tortura una ragazza a sangue freddo, ammazza un vecchietto, e ogni volta che parla senti un brivido sul collo, ah, no, quella è la finestra aperta devo farla aggiustare uno di questi giorni, mannaggia comunque la presenza di Fener sullo schermo è impressionante, complice la tuta meccanica che indossava (e l'asma persistente), che oggi, a distanza di anni, incute timore nello stesso modo (la tuta, ma anche l'asma).

Fener che augura ogni bene agli esattori dell'ICI, che per la morte nera non è una bazzecola

-L'Impero Colpisce Ancora:
Mentre il crescendo della narrazione sale a dei livelli vertiginosi, Fener mostra una crudeltà sempre maggiore, spesso anche sui suoi sottoposti (cambia qualcosa come venti ammiragli , strozzandoli tutti con la forza), e la sua figura di signore del male si rafforza di secondo in secondo (nonostante venga vagamente offuscata dall'imperatore, a cui si dedicano le parole :"ommioddio, quello chi cazzo è?" perché anche se viene nominato dal primo film, non ce ne è mai fregata una cippa). E sul finale del film, quando viene detta QUELLA frase, la frase che eccita sessualmente e non qualsiasi vero nerd (e se non capite che frase è uscite dall'articolo, ordinate la vecchia trilogia su Amazon, e flagellatevi mentre aspettate che arrivi), la figura di Fener trascende lo stato di cazzutissimo villain, perché adesso si sa che c'è qualcosa di simile ad un uomo sotto quella fighissima maschera. Adesso si sa, che desidera avere suo figlio con lui, non è mai ben definito se per strumentalizzarlo o come legame ultimo all'umanità (non per motivi alla Batman e Robin, pervertiti). Il finale ci lascia quindi una figura molto più inquietante e "dolorosa" da accettare, rispetto al predecessore.

Per completare il tuo addestramento son 500 euri. Sgancia.

-Il Ritorno dello Jedi (pron. Gedaaiiii):
Ok, è la resa dei conti, se suo figlio non lo seguirà dovrà morire (pensa che ci sono genitori che non vedono l'ora di levarseli di culo, i figli), e quel demente di suo figlio ci dice "papà, perché non mi porti dal tuo capo, che con tanta gentilezza e comprensione ci si mette d'accordo e siamo tutti felici?" Hippie dimmerda ovviamente l'unica lingua che parla l'imperatore è quella della viuleeeeenza condita da scariche di fulmini chemammamiacomeseicattivo. Come ordinato dall'imperatore, Fener attacca suo figlio per indurlo in tentazione e menate del genere, e incalzato, diventa sempre più cattivo: ormai si conosce la sua identità di Anakin Skywalker, del suo passato di eroe, e sentire tutta questa malignità, perfidia, e bastardaggine dal suo essere, diretta verso il figlio, fa chiedere cosa lo abbia fatto diventare così (ci arriveremo). Nel finale, riconosciuto il valore di suo figlio, vede bene di redimersi scaraventando l'imperatore giù per la tromba delle scale (già, io ce lo terrei un burrone del genere in casa, coglione), e qui Fener trascende ancora una volta la sua condizione, diventando un paradigma dell'umanità, perché l'umanità è capace di grande bene e di grande male, e il personaggio è esplicativo di tutte le fasi e graduazioni tra bene e male (anche se su quelle del bene ci torneremo un'altra volta).
E qui termina questo breve excursus sul personaggio, della sua redenzione dal male, al perdonare se stesso per le sue colpe.
Al prossimo appuntamento con il Fener della nuova trilogia, ovvero "Episodio 1: i modellini della vecchia trilogia non vendono più come una volta".

"Pfff...che Dart fava che è sto tizio a serpente"
Fener tra un ammiraglio e un'altro

Continua...
Le Lanterne

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