Siamo giovani,belli,forti ed abbiamo i portafogli pieni di grana. Nulla poteva fermarci. Con l'entusiasmo delle grandi occasioni prendiamo la metro B in direzione "Eur Palasport". Arrivati usciamo all'aria aperta e, memori dello scorso anno quando ci mettemmo 40 minuti buoni per trovare la via del palazzetto,seguiamo senza colpo ferire i primi cosplayer che vediamo,vestiti da non so cosa giapponesi con degli spadoni allucinanti. Arrivati all'ingresso ci vediamo con altri compagni che erano li già da un pò e subito mi accorgo che l'affluenza non è quella delle grandi occasioni. A dire il vero noto anche la classica balletta di fieno che rotola trasportata dal vento. Me lo tengo per me,la nostra carovana ha bisogno di mantenere uno standard di entusiasmo che rasenta l'inverosimile,il rischio di rompersi le scatole dopo appena un'ora è sempre concreto.
Varchiamo il cancello in direzione della scalinata e troviamo i primi "cosplayer star",quelli che in fondo non si travestono per passione ma così,giusto per farsi fare le foto e vantarsi l'indomani al bar con gli amici con un amaro Montenegro in mano. C'è il "reparto Gotham City" con a capo un Batman abbastanza credibile accompagnato da una Catwoman ben poco credibile e una stuola di comprimari che nessuno si fila di pezza. L'uomo pipistrello,al posto del classico logo sul petto sembra avere scritto "Vi prego chiedetemi di fare una foto che sono troppo figo". Non ci curiamo di loro e passiamo oltre. Entriamo e la parte più ignobile della componente maschile del gruppo esce prepotentemente. Sguardi alla Fight Club segnalano il passaggio di varie ragazze in abiti davvero molto succinti
(per dire eh...)
travestite da personaggi di cui ignoro l'esistenza (ma in fondo poco importa). Ci accorgiamo subito che rispetto agli altri anni l'anello superiore e stato riempito con molti più stand rispetto all'anno precedente e qui inizia il tuor delle varie bancarelle. Ora io, riguardo al giro canonico che si fa,ho una teoria ben precisa. Esistono tre tipi di persone:
1) "giro solamente",non mi interessa comprare
2)"mi compro tutto"ad ogni bancarella dico "ok ripasso dopo" ed esco irrimediabilmente a mani vuote
3)"no,oggi non voglio comprare niente"ed esci con una cariola stracolma di roba più o meno inutile
Io ancora non ho deciso a quale partito aderire ma bensì preferisco vivere il momento,trasportato dall'entusiasmo e coinvolto dalla follia generale,un pò come quando vai negli Stati Uniti a giocare al casinò e la tua filosofia è "Quello che succede a Las Vegas,rimane a Las Vegas". Cominci a spulciare qua e la ed ogni cosa che vedi,anche se vedi le stesse identiche cose da almeno cento anni,ti sembrano sempre stupende e vorresti comprare tutto. Il primo step da superare è la bancarella con le spillette. Nel marasma generale ne prendo 3:lo scudo di Capitan America,una Trollface,entrata in punta di piedi nel mio cuore,
ed un'altra a tema "Meme". Ora più che mai mi accorgo di come i veri protagonisti di questa edizione siano gli stessi meme,il fenomeno di internet che ha contagiato molti tra i quali il sottoscritto. Finirò per spendere 2 euro per 3 spillette. Sembra l'inizio di una lunga giornata in cui finirò tutti i miei soldi inesorabilmente.Non potevo sapere che quelli sarebbero stati gli unici due euro spesi in tutto il Palalottomatica e ripensarci è sempre come versare sale su una ferita aperta. Proseguiamo e troviamo uno stand semplicemente fantastico dove il concetto è questo:voi ci portate le vostre action figures e noi vi creiamo una cosa tipo questa
Lascio che le lacrime mi scorrano tiepide sul viso e visibilmente commosso passo 2 metri più a destra dove trovo questo
(alla onestissima somma di circa 1300 euro)
Per riprendermi ho bisogno dei sali. Mi desto a fatica e prometto a me stesso che un giorno diventerò ricco da far schifo. Ma non comprerò case,auto o stronzate simili. No. Io un giorno avrò tutti questi oggetti pazzeschi e li metterò in sala,dove tutti possano vederli,sbavando di invidia. E siccome sarò ricco mi farò costruire un cyborg con il solo compito di asciugare la bava dei presenti per cacciarli poi a pedate nel sedere fuori dal mio museo(e la mia sarà la casa più figa mai esistita,ecco). Finito il mio breve ma intenso momento di onnipotenza proseguiamo ancora ed ho il colpo di grazia
delle riproduzioni talmente verosimili da farti venire un groviglio allo stomaco. "Ma il casco di Iron Man si illumina??". La tizia ci guarda quasi schifata e lo accende. Ci propone di provarlo ma la cosa non è fattibile,i caschi sono personalizzati a seconda della testa di chi li commissiona. Meglio così,in un momento di ordinaria follia avrei tentato una fuga disperata verso l'infnito(per la cronaca il casco si aggirava intorno ai 300 euro e,credetemi,li valeva tutti).
Intanto passano decine e decine di cosplayer e sei li a dire "toh guarda c'è Super Mario","guarda il joker!!" ingannando bonariamente te stesso,come se loro fossero veramente li tra la folla. Rompere questa labile magia sarebbe controproducente. Passiamo di fianco a due bambini,avranno avuto si e no 6 anni,accompagnati dai genitori. La piccola vestita da principessa Leila,il maschietto da Dart Fener.
I bimbi ancora non possono realizzare quanto possano essere fortunati ad avere due genitorì così,ai quali facciamo i nostri migliori complimenti per il loro sistema educativo. Un saluto ai mini cosplayer,che non capiscono del tutto perchè attirino su di loro tante attenzioni e poche ma semplici parole verso di loro "Un giorno capirete...".
Si prosegue e sono sempre focalizzato sull'inconfessabile obiettivo della mia giornata in fiera :acquistare l'anello di lanterna verde.
Lo faccio presente ai miei amici e partono urla di incoraggiamento e fragorose pacche sulle spalle. Il mio portafogli già piange,sa che rimarrà parecchio più leggero nel giro di qualche ora. Come un miraggio vedo davanti a me uno stand dichiaratamente "lanterna verde friendly" e,quasi timoroso di fare una figuraccia,mi avvicino e chiedo:"Scusa,io ci provo eh...non è che per caso avete l'anello di Lanterna Verde?"
Alchè ti aspetti che magari il ragazzo ti prenda anche per il culo e invece la sorpresa,con la morte nel cuore ti informa che gli anelli sono andati tutti a ruba già due giorni prima. Il cuore si sbriciola ma mi lasciano un volantino del loro negozio,dove mi dicono avere una stanza chiusa a chiave e sorvegliata da 4 mastini napoletani contenente migliaia di anelli del potere. Li ringrazio per la disponibilità e,alzando il pungo,li saluto pronunciando il giuramento delle lanterne. E' un momento davvero toccante e nell'aria si percepisce tutta la mia delusione. Ma non posso farmi buttare giù. Ingoio il rospo e via,si riparte. In men che non si dica finiamo il primo giro al piano superiore e decidiamo che è giunta l'ora di affrontare gli stand al piano inferiore,il vero e proprio cuore della fiera. Facciamo le scale pensando già al marasma generale districandoci tra i vari condotti che ci porteranno alla metà. Ci siamo quasi. Prima di arrivare c'è un lungo serpentone che porta dentro all'arena. Li per li mi sento come Russell Crowe ne "Il Gladiatore" ma essendo troppo inflazionato questo apragone cambio scenario e immagino di essere un wrestler pronto per il combattimento. Indosso anche la maglia del mio lottatore preferito e tutto questo aiuta molto lo spirito battagliero. Passo dopo passo sento il pubblico che mi acclama. Il palazzetto trema sotto i colpi degli spettatori.Tutto questo mi manda una scarica di adrenalina inenarrabile e quando fuoriesco dalla penombra e mi affaccio all'entrata immagino che parta la mia musica d'entrata. Il pubblico è impazzito e mi acclama a gran voce. Sono nell'estasi più totale e faccio la mia grande entrata,grossomodo così
(ci sono dei testimoni)
Ripiombo a malincuore nella relatà. Notiamo subito che rispetto alle edizioni precedenti la gente sembra essere calata in maniera vertiginosa tanto che si riesce a camminare in maniera piuttosto agile tra i vari stand. Dopo pochissimi attimi,in lontananza,vediamo l'enorme bancone di caramelle gommose. Il suo canto ci ammalia,come le sirene con Ulisse. Ci leghiamo con delle funi piuttosto resistenti per non cedere
ma la situazione precipita in un istante,una nostra compagna di avventura perde il controllo e si lascia trascinare verso la strada della perdizione. Tornerà dopo 15 minuti buoni con uno zaino stracolmdo di caramelle,orsetti gommosi,cioccolate e marshmallow,dopo aver firmato col sangue chilometri di cambiali, sparpagliando qui e la tra i dolciumi dei post-it con scritto "pagherò".Realizziamo subito che non è più lei,il demone dello zucchero si è impossessato del suo corpo. I suoi occhi,di un bel marrone intenso, ora sono spenti e rifletteno solamente uno spettrale ologramma a forma di chupa chups. In un barlume di lucidità ci offre un assaggio ma io rifiuto categoricamente. Potrei cedere,perchè in fondo siamo uomini deboli. Poi penso che se ne assaggiassi una ne vorrei subito un altra. Ma con due non ci farei niente e allora ne vorrei dieci. Ma anche queste dieci mi sembrerebbero troppo poche e allora ne prenderei 50. Ma dopo averne mangiate 50 potrei fare addirittura 100 ritrovandomi con il portafogli vuoto ed un mal di piancia in più . Allora penso che 1 rispetto a 100 sono una presa per il culo e finisco per rifiutare. Lei,invece,finirà per spazzolarle tutte. Avrebbe poi passato le seguenti 4 ore in preda ad uno stato euforico e confusionale chiedendo ad un coslpayer di One Piece di portarla con lei,sotto evidente stato alterato,alla ricerca del grande tesoro per i sette mari. Le sue batterie si spegneranno intorno alle 5 di pomeriggio quando,mai doma dopo un pranzo vergognoso da Burger King, finirà l'effetto di tutto lo zucchero piombando in uno stato di letargia/coma apparente. La sera stessa sarà fermata al volante della sua auto da due carabienieri in vena di controlli.
Dopo il test del palloncino,troveranno tracce di sangue nel suo zucchero.
Il mio secondo obiettivo della giornata era spazzolare un letale arancino siciliano con un paio di bicchieri di vino rosso,proprio li allo stand dove ci sono sempre stati i tizi con la coppola,come da anni a questa parte. Quella che porto fieramente avanti è una crociata contro gli stand che rifilnano quella porcheria orientaleggiante chiamata Ramen
,che mangiano un pò tutti avidamente e con gran gusto. L'anno precedente avevo deciso di assaggiarlo,immaginando che fosse solo un surrogato di quello che si puà trovare in qualsiasi ristorante giapponese,però la curiosità si era fatta pressante (e poi erano tutti così entusiasti). Scommetto che gli stessi brufolosi adolescenti in sovrappeso che,con le loro ascelle pezzate,camminano per le fiere "gustando"spocchiosamente questa poltiglia spacciandola per il nettare degli dei,non mangerebbero un qualsiasi minestrone cucinato dalle loro madri. Beh il Ramen,a conti fatti,è anche peggio di un qualsiasi minestrone,solo che ha quei merdosissimi spaghettini che neanche ti vanno giù fino in fondo. Però "uhm che buono il Ramen,e poi mantiene leggeri". Preferirei mangiare un cartone,ecco cosa. Fanculo il ramen,datemi l'arancino siciliano in nome di Dio. Solo dopo qualche ora avrei tristemente scoperto che,dello stand siculo, non avrei trovato neanche una coppola,buttata li tristemente per terra. Niente di niente. Forse è stato solo un brutto sogno (in effetti cosa ci fanno dei siciliani con le cassate ad una fiera dal sapore prettamente Giapponese??). Intanto è arrivata ora di pranzo e si sparge l'odore di brodo con un sottofondo musicale da brividi: bocche che tirano su spaghettini a tempo di musica. Lo stomaco brontola. Il mio Karma mi sta facendo presente che forse ho sbagliato qualcosa.Deve essere l'inferno. E io mi sento come Don Chisciotte contro i mulini a vento..
CONTINUA..
PARTE PRIMA
Che te devo di...,ma che ohh...orco dì...
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